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Terre di Vite arrivederci!

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manifesto_ingresso2“Speriamo che il nome del castello ci porti fortuna, visto che la rima che suggerisce non è proprio delle più esaltanti…”. Già. Quando prima dell’estate Barbara Brandoli ed Elena Conti avevano definito quale sarebbe stata la location della terza edizione di Terre di Vite, il Castello di Buronzo, vuoi per l’inevitabile preoccupazione di un nuovo evento e di tutto ciò che comporta a livello organizzativo, economico e di impegno quotidiano, quel nome appariva emblematico e sornione. Nulla di più sbagliato. Il piccolo comune di Buronzo, a pochi chilometri da Vercelli, sembrava fatto apposta per accoglierci tutti; e il castello consortile, recentemente ristrutturato, un ambiente ricco di fascino, quasi intimo, accogliente, ospitale.
Laura ed io siamo arrivati nel pomeriggio di giovedì 11 novembre per dare una mano, di cose da fare ce n’erano davvero tante, allestire le numerose sale richiedeva tempo e organizzazione: montare e disporre i banchi e le sedie, allestire i pannelli della mostra dedicata a Mario Soldati, il totem multimediale per l’ascolto delle poesie e delle musiche associate ai vini dei 24 produttori presenti all’evento, preparare i vasi con i diversi tipi di terra che costituiscono i suoli delle diverse realtà vitivinicole, i fiori con il numero di riferimento della composizione poetico-musicale, disporre le luci, portare le bottiglie d’acqua e le caraffe dove mettere il ghiaccio per i vini bianchi, preparare i panini per tutti, produttori compresi, disporre i vari cartelli, toilette comprese, attaccare i manifesti e le locandine nei punti cruciali del paese, predisporre la reception ad accogliere i visitatori, far venire l’accordatore per il pianoforte Yamaha, noleggiato per l’esibizione del giovane talento Orazio Sciortino e le mille altre cose che ruotano attorno ad una manifestazione.
Ne è valsa la pena, sia perché lo staff di Terre di Vite è straordinariamente efficace e composto da un gruppo di persone (quasi nella totalità modenesi) di una simpatia trascinante, sia perché si respirava un’atmosfera positiva, carica, vitale, coesa, forse perché la passione è il vero motore di questo gruppo, amore per il vino e per l’arte, voglia di fare e di sentirsi partecipi di un evento che è ormai nel cuore di tutti, me compreso che per la prima volta ho accettato di essere coinvolto con sincero entusiasmo.
Non so se tutto è andato come previsto, ho sentito molti commenti positivi, apprezzamenti per la scelta dei produttori e la qualità dei vini, ho incontrato tante persone conosciute tramite Facebook e Twitter, che oggi hanno finalmente un volto reale, ho ascoltato buona parte dei produttori che mi sono sembrati contenti. Certo, Terre di Vite, proprio per il suo indirizzo multiculturale, non è luogo di business, è ben lontano dagli ambienti dove si fanno affari, non è Vinitaly per intenderci, dove si va già con gli appuntamenti fissati in agenda per incontrare buyers, distributori, importatori, enotecari, ristoratori.
Il castello di Buronzo è stato il luogo di incontro fra produttori e gente appassionata, si poteva vendere il vino, certo, ma non era questo il motivo principale per essere lì, bensì la voglia di comunicare, di raccontarsi e scambiarsi punti di vista e impressioni con chi il vino vuole, non solo berlo, ma anche capirlo.
Sotto questo aspetto credo che l’evento abbia raggiunto lo scopo, inoltre, sono convinto che chi ha avuto la fortuna di partecipare ai due seminari condotti da Sandro Sangiorgi, sabato 13 con il poeta Domenico Ingenito e domenica 14 con il pianista Orazio Sciortino, con la degustazione di 5 vini a sorpresa, scelti fra quelli dei produttori partecipanti a Terre di Vite, ha potuto portare a casa un ricordo intenso e particolare, una chiave di lettura diversa, dove tutti i sensi di cui la natura ci ha dotato hanno potuto raccogliere nuove e stimolanti sensazioni.
Insomma, nella speranza che chi ha partecipato all’evento sia rimasto contento e abbia apprezzato questo approccio diverso al vino, ci rivedremo con tutta probabilità a maggio, in un altro castello e in un altro luogo, con nuove e stimolanti iniziative. Arrivederci al prossimo Terre di Vite!


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